lunedì 15 ottobre 2018

IO SONO MASSIMO BOSSETTI

Questo articolo non l'ho scritto per attualità, né per dire la mia su questa vicenda, anche perché, non mi pare di essere un opinionista quotato.
Lo sto scrivendo per condividere e scaricare sulla tastiera, la mia personale angoscia di questo momento.

IO SONO MASSIMO BOSSETTI



O meglio, potrei benissimo esserlo e potresti esserlo anche tu.
Mentre batto questa frase, sono le 4:00 del mattino e non riesco a dormire.

La breve storia della mia angoscia, riguarda Massimo Bossetti e parte da un altro delitto mediatico: quello di Erba.

Sono tornato a casa all'una (di notte) circa.
Ho sistemato un po' di cose ascoltando, su YouTube, un video resoconto della strage di Erba che prometteva di raccontare la verità.

Tempo fa mi ero imbattuto nell'opinione di un avvocato, Paolo Francescetti, su questi tragici fatti e di come, secondo lui, i colpevoli non possono essere Olindo e Rosa.

Sicuramente per mia distrazione, il video mi era sembrato molto più breve. Invece è durato 2 ore! Sono rimasto incollato al video nonostante la tarda ora.
Immagini, registrazioni degli interrogatori, interviste e dichiarazioni originali dei protagonisti.
Riconosco le circostanze che hanno, certamente, determinato le opinioni dell'avv Franceschetti e rilevo che sui giornali si parla ogni giorno del delitto del momento; ogni giorno una qualche (poco credibile) novità e invece, NON VENGONO PRESENTATI QUEI DETTAGLI E CIRCOSTANZE DECISAMENTE SIGNIFICATIVI!!!???

Mi torna in mente la dichiarazione dell'allora Procuratore di Aosta, Maria Del Savio Bonaudo, rilasciata al microfono di Raffaella Calandra, nella puntata del 12 marzo 2016 di Storiacce, dal titolo "Indagare, nonostante le TV": "...sono uscite notizie assolutamente false...".
Se vuoi ascoltare tutto l'intervento, della durata di 1:36, lo trovi qui, al minuto 4, oppure già estrapolato a metà pagina.

Ieri c'è stata la conferma in via definitiva, con la sentenza in cassazione, dell'ergastolo a Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio.
Il caso di Bossetti l'ho approfondito tempo fa. Io mi schiero tra gli innocentisti.
Non solo per la nota questione del DNA, anche per alcuni aspetti di indubbia rilevanza, che sembra non siano stati approfonditi nel corso delle indagini.

Solitamente mi dà un po' fastidio che tanti diventino arbitri, opinionisti, avvocati e riconosco che adesso lo sto facendo anche io.

Sono il primo che considera la faziosità, parzialità, il sensazionalismo e la poca propensione alla vera informazione dei giornali. Per cui, quello che si sente in TV o si legge sui giornali, non è detto che corrisponda al vero.

Piccola digressione.
Alla fine della puntata di Porta a Porta del 3 ottobre 2018, Vespa incalza il povero prof Alessandro Strumia, cercando di alimentare la polemica sessista. Il prof, accusato di aver fatto una dichiarazione discriminante nei confronti delle donne, si difende dicendo che è stata una invenzione dei giornali, al che Vespa risponde "I GIORNALI, IN GENERE, NON SI INVENTANO COMPLETAMENTE LE COSE".
Quindi, anche secondo Vespa, i giornali, prendono spunto dai fatti, per inventarci sopra quello che vogliono, o meglio, quello che più fa audience o tiratura!!!
Se vuoi ascoltare Vespa, il caso viene affrontato a partire dal secondo 1:02:50. L'affermazione è esattamente al secondo 1:06:42.

Sul caso Strumia, mi sembra che la breve analisi di Luca Donadel sia coerente e completa.

Tornando al povero Bossetti e premessa la scarsa fiducia che ho nell'informazione.

Dai giornali e telegiornali abbiamo appreso l'evolversi quotidiano di questo "omicidio mediatico". Chissà cosa è vero e chissà cosa è stato rielaborato dai media.
Una considerazione credo di poterla fare con discreta certezza. Quando una parte afferma delle ragioni e l'altra non le smentisce o da risposte evasive o, ancora, cerca di denigrarle, senza fornire contro-ragioni a supporto della propria posizione, allora a me sembra proprio che chi pone l'attenzione su certi aspetti aspetti che sembrano non essere stati chiariti sulle indagini, potrebbe avere ragione!!!
Davvero nei tribunali avere un condannato è più importante di fare giustizia o, comunque, di non commettere un'ingiustizia?
Si dice: "oltre ogni ragionevole dubbio"? Mi sembra di si! ...e mi pare che si sia rimasti fin troppo indietro rispetto a tanti dubbi. più che ragionevoli.

Ieri mi hanno colpito le dichiarazioni. L'avvocato di Bossetti ha affermato sarcasticamente che "la terra è piatta"; quello della famiglia di Yara Gambirasio ha detto che, con questi, sono 39 giudici che affermano la colpevolezza di Bossetti.
Lo so che una frase non significa niente. Ho comunque l'irrazionale sensazione che l'avvocato dei Gambirasio, abbia preferito far fare la dichiarazione ai giudici, come se lui avesse voluto evitare di confermare la sua convinzione sulla colpevolezza di Bossetti.
Che non ne sia convinto neanche lui?

D'altronde, proprio lui deve saperlo per forza che la prova del DNA, in questo caso, è stata tirata un po' troppo per i capelli!!!
Forse appena si nomina DNA, considerata la nota attendibilità del blasonato test, ci si dimentica delle circostanze attorno che non vanno bene per niente?

E allora, ecco cosa non convince, anzi, risulta, praticamente e anche geneticamente impossibile.
Cominciamo da alcune brevi premesse:

  • il DNA si trova dentro le cellule di qualunque essere vivente;
  • le cellule contengono DNA nucleare e DNA mitocondriale;
  • il DNA nucleare è uno solo, quello mitocondriale è presente in diverse migliaia di unità per ogni cellula;
  • il DNA nucleare si degrada facilmente e rapidamente, mentre quello mitocondriale è più resistente, oltre che MOLTO più abbondante;
  • il DNA nucleare identifica l'individuo possessore, invece, quello mitocondriale identifica solo la linea materna;
  • le prove del DNA vengono eseguite su quello nucleare e sono più che attendibili nell'identificare un individuo;
  • il cadavere di Yara sembra proprio essere stato portato nel luogo del ritrovamento, solo pochi giorni prima dello stesso.


Il test del DNA sulla macchia trovata sugli slip di Yara, è stata fatta sul DNA nucleare e questo appartiene, sicuramente, a Massimo Giuseppe Bossetti, prima identificato come "Ignoto 1"

E allora? Caso chiuso!
Invece no. per 3 ragioni.

  1. Il DNA mitocondriale di Bossetti non c'è. Come può andare in giro un DNA nucleare senza il suo abbondantissimo contorno di DNA mitocondriale? Tanto che finanche l'accusa parla di anomalia e la difesa, di evidente contaminazione.
  2. Il DNA mitocondriale trovato, definito appartenete a "Ignoto 2", non è di Bossetti e non è stato indagato. Come mai?
  3. Appare molto improbabile che il DNA nucleare di Ignoto 1 abbia resistito fino al ritrovamento del cadavere di Yara. Che qualcuno lo abbia aggiunto prima del rinvenimento? Oppure, come GIUSTAMENTE fa notare la difesa, trattasi di contaminazione.
Ok. Facile dire che è stato portato lì, dopo, da qualcuno o che si tratti di un errore.

E allora perché il test che ha inchiodato Bossetti è stato definito "rieseguibile" e poi invece viene dichiarato non più eseguibile, per mancanza di materiale genetico?

Perché non sono state seguite le altre piste? A cominciare dall'insegnante di ginnastica, la quale non credo sia colpevole ma non mi sembra verosimile che non sia seguita ed esaurita questa pista o quella del cantiere di Mapello, dove hanno portato i cani molecolari.

Quindi Bossetti avrebbe adescato Yara, la quale sarebbe salita di buon grado sul suo furgone. Poi lui l'avrebbe picchiata e graffiata, con la forza di una ragazzina e non con quella del maschio adulto e forte. 
Non avrebbe abusato di lei ma sarebbe rimasta una macchia di DNA sugli slip della povera ragazzina. Tutto ciò per lasciarla morire di freddo in un campo.
Trovo molto poco credibile questa versione.

L'accusa rimarca che il DNA era lì, il furgone era lì e il telefono era lì. 

Peccato che: 
  • il DNA, come già detto, non convince e presenta evidenti anomalie;
  • il furgone NON era lì e quello fatto vedere nei filmati, era simile ma passa ad orari incompatibili con quelli fissati dall'accusa;
  • il cellulare aveva agganciato la stessa cella di quello di Yara ma tale circostanza era conciliabile con le normali abitudini di Bossetti.
Ci sarebbe da aggiungere, come elemento dell'accusa, anche la presenza su Yara di fibre compatibili con il sedile del furgone del "carnefice". Solo che sul furgone sequestratogli, non è stata trovata nessuna traccia, né fibra degli abiti, né altro, della presenza di Yara.

Ammesso e non concesso che una prova come quella del DNA in circostanze come queste, possa essere valida (secondo la giustizia italiana lo è) credo che Bossetti sia il primo imputato condannato sulla base del solo test del DNA. Tutto il resto sono indizi poco significativi.
Altro aspetto non da poco: manca anche il movente!

Per questa indagine sono stati passati a setaccio la stratosferica cifra di 118.000 tabulati telefonici ed eseguiti 15.000 (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) test del DNA per una spesa record di svariati milioni di Euro!
SVARIATI MILIONI DI EURO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come mai questo incredibile dispiego di forze per Yara e non anche per altri casi simili?
Perché tanti altri delitti, come questo, senza testimoni, senza uno straccio di ripresa di una qualche telecamera, finiscono archiviati e questo ha visto un evolversi talmente eclatante?

L'errore del ministro Alfano di annunciare l'arresto del "colpevole", quando ancora non lo era, forse denota l'imbarazzo creatosi per dei costi stratosferici che sarebbero risultati ancora più ingiustificabili in mancanza di un condannato?

Non voglio credere a chi invita a seguire la pista dei soldi. Di contro mi appare troppo facile affidarmi alla retorica che, per rendere giustizia ad una tredicenne che certamente avrebbe meritato di vivere, si giustifica una indagine folle con un colpevole che così non sembra essere.

Alla fine, invece che un colpevole, è stata creata una ulteriore vittima: Bossetti. 
E non solo lui, se consideriamo l'inferno che hanno vissuto e continuano a vivere i suoi familiari.

Bossetti è un uomo comune: un lavoratore, con una famiglia, le sue storie sono diventate ingiustamente pubbliche, le sue debolezze sciorinate davanti a tutta l'Italia.

Insomma, in questo momento non riesco a non pensare che al posto di Bossetti potrebbe starci chiunque.
Nessuno e niente può garantire che, domani, non possa capitare la stessa sorte a me, a te, a un nostro amico o familiare.

Cosa possiamo fare io e tu per prendere le difese di Bossetti, nei confronti di una giustizia che non sembra essere stata tale?

Al momento, purtroppo, non credo di poter fare di più che firmare qualche petizione e, magari, scrivere qualcosa su Facebook e qui, per sensibilizzare chi dovesse giungere a questa pagina.

Aperto a discutere di questo articolo, saluto e ringrazio te che mi hai onorato della tua attenzione.

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